Dopo la morte di Mahler, che rimane uno dei più grandi direttori del suo tempo, si susseguirono una serie di grandi nomi, a cui è certamente legata l’idea del direttore come custode del fuoco sacro e grande interprete della musica, a partire da Arturo Toscanini passando per Herbert von Karajan, Wilheim Furtwängler e Carlos Kleiber, fino a Claudio Abbado. Molti di loro troveranno l’incoronamento della loro carriera a Bayreuth, al festival wagneriano, a partire dal 1951 quando il Festival riaprì i battenti dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale. Dopo Hans Richter e Levi, i direttori che si sono esibiti lì hanno incluso la maggior parte dei grandi interpreti wagneriani del secolo scorso, in particolare Mottl, Strauss, Muck, Arturo Toscanini, Wilheim Furtwängler, Knappertsbusch, Krauss, Herbert von Karajan, Kempe, Sawallisch, Böhm, Horst Stein, Boulez, Carlos Kleiber e Solti.