“Onde sinfoniche” è l’iniziativa in tre tappe con cui l’Orchestra Sinfonica di Milano celebra in musica un doppio anniversario: i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi (1874-1937) e i 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica italiana (6 ottobre 1924). Due pietre miliari della modernità che rappresentano una significativa opportunità per riflettere sul fondamentale contributo dello scienziato bolognese allo sviluppo tecnologico e culturale dell’Italia e del mondo intero.
La scoperta di Marconi apre la strada alle trasmissioni radiofoniche, consentendo la diffusione di informazioni, notizie e intrattenimento a livello globale e lo sviluppo della radiotelegrafia e delle moderne tecnologie wireless. La sua eredità è evidente non solo in ambito tecnologico, ma anche nella sua influenza sulla società, per aver consentito l’apertura di nuove frontiere di comunicazione e connessione tra persone e culture di tutto il mondo. Anche oggi, nell'era digitale, la radio mantiene una spiccata rilevanza: la presenza di stazioni radio online, di servizi di streaming dedicati alla musica classica continua a offrire una piattaforma di riferimento per la fruizione musicale.
Se la prima trasmissione di un segnale morse su onde radio risale al 1895, quando il ventunenne Marconi azionò un apparecchio telegrafico senza fili di sua ideazione, in provincia di Bologna, bisognò aspettare la sera del 6 ottobre 1924 per ascoltare la prima trasmissione radiofonica italiana, inaugurata con il Quartetto in La maggiore op. 2 n. 1 di Franz Joseph Haydn eseguito in diretta da Ines Viviani Donarelli, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani.
Da quella fatidica data, la radio ha sempre avuto un ruolo cruciale nella diffusione e nella promozione della musica classica e del grande repertorio sinfonico attraverso il Novecento e fino ai nostri giorni. Le trasmissioni radiofoniche, infatti, hanno consentito un fondamentale processo di democratizzazione dell’accesso alla musica, grazie alla possibilità di raggiungere con trasmissioni gratuite un vasto pubblico, spesso distante dai principali centri di produzione musicale; hanno svolto un ruolo chiave nell’educazione musicale degli italiani, attraverso la formazione di generazioni di appassionati; hanno promosso presso il pubblico nuove musiche e nuovi talenti, in parallelo alla conservazione del grande repertorio e al sostegno degli artisti più affermati.
Non solo. La radio ha rappresentato uno straordinario strumento di alfabetizzazione culturale, di promozione dell’accesso all’informazione e di ampliamento della partecipazione civica, svolgendo un ruolo chiave nella costruzione di una società aperta e di una identità nazionale compiutamente democratica, in particolare nel secondo dopoguerra e negli anni del boom economico.
Gli appuntamenti
L’appuntamento che inaugura il progetto “Onde sinfoniche” si tiene domenica 6 ottobre alle ore 17, a 100 anni esatti dalla prima trasmissione radiofonica italiana (6 ottobre 1924), nella Sala delle Colonne del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che custodisce gli apparecchi originali costruiti da Marconi.
Il Quartetto de I Solisti della Sinfonica di Milano (Nicolai Freiherr von Dellingshausen, violino, Gianfranco Ricci, violino, Gabriele Mugnai, viola, e Mario Shirai Grigolato, violoncello) eseguirà il Quartetto op. 2 n. 1 di Franz Joseph Haydn – eseguito, parzialmente, esattamente 100 anni fa nell’ambito di quella storica esecuzione – insieme a Musica trasparente, pagina commissionata dall’Orchestra Sinfonica di Milano a Nicola Campogrande, compositore in residenza dell’Orchestra e una tra le voci italiane più autorevoli del panorama internazionale della creazione contemporanea, appositamente scritta per celebrare l’anniversario. A condurre per mano lo spettatore ci sarà Guido Barbieri, musicologo, divulgatore musicale e celebre voce di Rai Radio 3.
L’appuntamento del 6 ottobre viene trasmesso in diretta su Radio Tre.
L’Orchestra Sinfonica di Milano sarà protagonista di due appuntamenti all’Auditorium di Milano di Largo Mahler: il primo, venerdì 11 e domenica 13 ottobre, nell’ambito della Stagione sinfonica 2024/25, con una prima esecuzione italiana dei Cinque modi di aprire un concerto di Nicola Campogrande, accostati a due celebri capolavori di Ludwig van Beethoven (Concerto per violino e orchestra) e Petr Il'ič Čajkovskij (Sinfonia n. 1 in Sol minore op. 13 "Sogni d'Inverno").
Questa pagina sinfonica di Campogrande ci proietta immediatamente all’interno del concetto di “apertura delle trasmissioni”: la scelta di questo brano risiede nel fatto che si tratta di “una serie di brevissime ouverture concatenate, pensate per moltiplicare la festa, la gioia, l’entusiasmo di qualcosa che sta muovendo i primi passi”, con cui si indaga sul ruolo dell’apertura delle trasmissioni e dell’effetto che fa su chi ascolta e su chi suona.
Dopo la diretta del concerto di domenica 6 ottobre, Radio Tre torna protagonista anche in occasione del secondo appuntamento: l’appuntamento di venerdì 11 ottobre, infatti, sarà preceduto da una conferenza introduttiva speciale, un dialogo tra due voci radiofoniche che conducono gli ascoltatori all’interno dell’immaginario entro il quale questo appuntamento sinfonico fa parte del palinsesto di “Onde sinfoniche”: Oreste Bossini, voce tra le più celebri di Radio Tre, chiacchiera con Nicola Campogrande, che come sappiamo, oltre a vantare una splendida carriera da compositore, ricopre, proprio su Radio Tre, il ruolo di speaker radiofonico.
Il secondo appuntamene in Auditorium fa parte del cartellone “Crescendo in Musica” dedicato alle famiglie, con lo spettacolo inedito “Onde Magiche”, realizzato grazie alla collaborazione con la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”, che vede sul podio Giulio Arnofi nel ruolo di direttore, per un progetto e la regia di Giorgio Pesenti.
Appuntamento che arricchisce profondamente il significato didattico del progetto “Onde sinfoniche”, ponendo l’attenzione sul pubblico dei più piccoli, e conferendo all’importanza della celebrazione della radio una connotazione transgenerazionale che fa parte di una delle caratteristiche-chiave dell’offerta artistica dell’Orchestra Sinfonica di Milano.
Il progetto è in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, presso il quale sono conservati oggetti, documenti e testimonianze bibliografiche raccolte in nome di Marconi, figura chiave nella fondazione del Museo: in veste del Presidente del Consiglio Nazionale della Ricerche negli anni Trenta, infatti, Marconi contribuì a gettare le basi della nuova istituzione insieme al fondatore Guido Ucelli, ingegnere e industriale milanese che nel 1953 inaugurò quello che definì “il Museo del divenire del mondo”, un tassello importante nella costruzione di quel mito che ancora oggi ci affascina.