“Nume tutelare del Romanticismo”, ovvero “autocrate del violino”: questi epiteti di Paganini (due tra innumerevoli altri) evidenziano il ruolo dominante che contemporanei, epigoni e posteri gli hanno attribuito in ambito culturale, compositivo, esecutivo, organologico. Come Schumann, Chopin, Liszt, anche Brahms e Rachmaninov sono debitori di Paganini per ciò che crearono in brani a lui dedicati, o nel complesso della loro produzione.