Veress / Liszt / Martucci - Orchestra Sinfonica di Milano
STAGIONE SINFONICA

VERESS / LISZT / MARTUCCI

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

  • 09 maggio ore 20:00
  • 11 maggio ore 16:00

Durata: 80' ca.

“Non basta essere bravo. Devi anche essere ungherese”

Parola di Robert Capa, geniale fotografo nativo di Budapest che, tra le tante, fu al seguito dell'esercito americano durante il Secondo Conflitto Mondiale. Capa ci è oggi noto in particolare per una foto scattata nel 1936 a Cordova in cui ritrae un soldato dell'esercito repubblicano, con addosso una camicia bianca, ripreso nell'attimo in cui appare colpito a morte da un proiettile sparato dai franchisti. 
Una delle fotografie di guerra più famose mai scattate, resa pubblica su Life il 12 luglio 1937, e da lì diffusa in tutto il mondo.

Capa era famoso per la sua temerarietà, che lo aveva portato ad andare all'attacco con la prima ondata nello sbarco in Normandia e a paracadutarsi da un aereo assieme ai militari professionisti per ritrarre da vicino l'attraversamento del Reno. Ardore che gli costerà la vita, nel 1954, al seguito delle truppe francesi in Indocina.
È quando l’arte ha lo stesso valore della vita stessa che le Muse ci offrono i loro frutti più dolci. E l’arte di Capa è frutto di coraggio, di visione, di un amore profondissimo e irrinunciabile, uno slancio vitale tipico della cultura magiara, connotata da un élan esplosivo e travolgente, che si avverte da Franz Liszt, e in particolare nel Primo Concerto per pianoforte e orchestra, come in Béla Bartók, nella suite da Il mandarino meraviglioso, fino al novecentesco Sándor Veress, di cui si propone il visionario Threnos, e Gilbert Varga, altro eccellente ungherese con concerta l’impaginato.

Ricerca costante, amore smodato per ciò che si fa, grande cultura e conoscenza della storia. In una parola, Ungheria.

Sándor Veress
Threnos. In memoriam Béla Bartók
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Franz Liszt
Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore S 124
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Giuseppe Martucci
Notturno n. 1 op. 70 per orchestra
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Béla Bartók
Il mandarino meraviglioso, Suite
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Orchestra Sinfonica di Milano

Nelson Goerner Pianoforte
Gilbert Varga Direttore
Ungheria, andata e ritorno. Questo trittico è tutto costruito intorno alla visione di una parte dell'Impero asburgico, quella ungherese, cercando di mostrare le sue diverse anime, fino alla dissoluzione di un mondo: il grande Franz Liszt, Béla Bartók e Sándor Veress. In particolare, gli ultimi due compositori sono collegati a filo doppio: Veress, musicista ed etnomusicologo che era stato allievo di Bartók e di Kodály, e il suo Threnos era stato scritto nel 1945, proprio in memoria del maestro Bartók appena scomparso. Sul podio un altro ungherese, il direttore Gilbert Varga, accanto a un virtuoso del calibro di Nelson Goerner. A completare il programma, un tributo alla grande tradizione italiana dell'Ottocento, il Notturno di Giuseppe Martucci.
Il concerto di venerdì 09/05 è preceduto, alle ore 18.30, nel Foyer Balconata, dalla conferenza di Matteo Marni dal titolo Bartók, Liszt, Veress. La meravigliosa Ungheria musicale
La musica ungherese si distingue tra le scuole nazionali (russa, norvegese, ecc.) per la peculiarità del suo sviluppo nella contaminazione di repertorio popolare e musica accademica. Da Liszt a Bartók e Varess, il carattere e l’ispirazione magiara persistono nonostante il mutato contesto europeo. 
In Bartók, si sentono scorrere nella vena panteistica che traspare nella “musica della notte” del Mandarino meraviglioso.

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